Il teatro
Qualche anziano di Pianoro ricorda ancora con nostalgia il vecchio paese, la chiesa con accanto “Al Teatren” fatto costruire da l parroco all’inizio del ‘900, l’asilo della fine dell’800 dall’altra parte della strada, il campanile….tutto distrutto dalla guerra.
All’inizio degli anni ’60, attraverso l’opera del Genio Civile il teatro fu ricostruito, insieme all’asilo, di fronte alla chiesa e fu molto attivo soprattutto come cinema per circa un ventennio, poi le manifestazioni si ridussero a poche all’anno.
Nel ’93 Sergio Capelli e Maria Pia Bragaglia hanno preso in gestione il teatro e dopo averlo sommariamente sistemato, l’hanno rimesso in funzione promuovendo molteplici attività dalla scuola per bambini, che ha prodotto vari spettacoli, al concorso per talenti trascurati, a una serie di laboratori gratuiti ai quali hanno partecipato in circa dieci anni più di un migliaio di ragazzi. Laboratori che si sono conclusi con la messa in scena di vari spettacoli tra i quali si possono ricordare:
L’uomo, la bestia e la virtù di Luigi Pirandello;
Marionette che passione e Una Cosa di Carne di Rosso di San Secondo;
Nostra Dea di Massimo Bontempelli;
Ma arriveranno davvero i pirati di Sergio Capelli, liberamente tratto da “L’opera da tre soldi” di B. Brecht in collaborazione con il dopolavoro ferroviario e andato in scena all’Arena Puccini;
Amo et Cupio di Sergio Capelli, liberamente tratto da “Miles Gloriosus”, “Le Bacchidi”, e “Càsina” di Plauto;
La Villeggiatura riadattamento di Sergio Capelli de “La Trilogia della Villeggiatura” di Carlo Goldoni;
Tristi amori e allegri tradimenti di Sergio Capelli, liberamente tratto da “Il girotondo” di Arthur Schnitzler.
La loro abnegazione e la loro passione oltre alla inadeguatezza della struttura (che inevitabilmente interruppe l’attività teatrale) convinsero il parroco Don Luciano Bavieri, già impegnato nella ristrutturazione dell’asilo, ad estendere al teatro l’opera di risanamento e messa a norma.
L’impegno della parrocchia, la collaborazione del Comune di Pianoro e l’aiuto della Regione Emilia Romagna hanno permesso in quattro anni la conclusione dei lavori.
Il 28 febbraio 2007, “Sartre” di Gregorio Scalise ha inaugurato la nuova sala polivalente “Teatro Le Rose”, sede operativa dell’" Associazione Culturale Le Rose"